Sopravvissuto a rinvii, campagne crowdfunding infruttuose e tanti problemi di produzione, The Good Life arriva finalmente sulle nostre console e sui nostri PC. Se dico “Hidetaka Suehiro” potrei lasciare perplessi i più, ma appellandolo col nome di “Swery65” sono sicuro che riporterei alle menti di tutti quello sparatutto in terza persona, divenuto titolo di culto per essere l’equivalente di una produzione Troma nell’ambito videoludico, che prende il nome di Deadly Premonition.

Ecco, The Good Life è una falcata oltre l’impianto horror mischiato sparatutto a cui le avventure di Francis York Morgan ci hanno abituato nel primo capitolo su Xbox 360 e nel suo seguito per Nintendo Switch. Questa volta l’idea di Swery e del suo team indie White Owls Inc. è quella di imbastire un simulatore di vita bucolica, calarci nei panni della squattrinata reporter d’assalto Naomi, per catapultarci senza troppi preamboli nella sperduta campagna inglese del villaggio di Rainy Woods, allegra comunità che ama ricordarci quanto quello sia “il posto più felice al mondo”.

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