samurai warriors 5 le prime impressioni

Non so se ve ne siete accorti, ma negli ultimi anni, complice la voglia di Koei Tecmo di mettersi in gioco in fruttuose collaborazioni, i titoli “musou” sono diventati un vero e proprio fenomeno. La commistione di elementi strategici e meccaniche hack’n’slash che fece la fortuna della saga Dynasty Warriors negli anni 2000, è stata col tempo arricchita per accogliere con successo l’eredità di franchise terzi, fra spin-off di JRPG come Dragon Quest Heroes o Fire Emblem Warriors, passando per celebrazioni di saghe emblematiche come The Legend of Zelda e i tie-in di serie animate e fumetti giapponesi, come Berserk o One Piece.

Considerando l’ammontare di produzioni di cui Koei Tecmo e il Team Omega Force si potute fregiare nell’ultima decade, fa quasi strano constatare come le due serie principali da cui il genere stesso dei musou prende il nome si siano arenate in due episodi principali ormai datati rispettivamente 2018 e 2015, seguite solamente da timidi annunci ufficiosi che ne preannunciavano il ritorno futuro.

Il resto dell’articolo è disponibile su IGNItalia.it.